Sistemi di Sicurezza
In caso di caduta neve, quali sono i parametri da rispettare per l’installazione di evacuatori di fumo e calore?
Altitudine ≤ 200m
SL 250
200 < Altitudine ≤ 750m
SL 500
Altitudine > 750m
SL 1000
Gli
ENFC potrebbero avere classe
SL 0 in casi particolari in cui la
zona di installazione è poco soggetta a neve oppure quando le condizioni di installazione rendono
improbabile l’accumulo di neve sugli ENFC
Le maschere pieno facciale devono essere sottoposte a prove di laboratorio?
Ogni due anni e/o se aperta e utilizzata, va sottoposta a
pulizia, disinfestazione e manutenzione nel laboratorio autorizzato.
Schiuma contenuta nei gruppi mobili, ogni quanto tempo vanno fatte le ispezioni periodiche e i controlli?
Nel caso in cui la schiuma è stata travasata in un altro contenitore diverso dal fusto originale o da momento in cui si apre il fusto per il prelievo o per collegare ad altri sistemi di erogazione, le ispezioni periodiche devono essere svolte mediante
ispezioni annuali.
Qualora la schiuma risulti idonea annualmente a seguito delle ispezioni periodiche delle caratteristiche previste, la stessa può essere
sottoposta a controlli annuali e la schiuma può ritenersi efficace.
Gli Estintori su Autobus, Pullman e Scuolabus. Quali posso essere ubicati?
La novità normativa del 23 Marzo 2018
A seguito della pubblicazione della Circolare Ministero dell'Interno Prot.300/A/2436/18/113/31 e delle Infrastrutture e dei Trasporti Prot.6575/RU avvenuta il 23 marzo 2018,
entro tre anni dall’emanazione della Circolare (
per scaricare copia della circolare)
è obbligatorio sostituire gli estintori a polvere su autobus, scuolabus e pullman turistici.
Vi portiamo a conoscenza che, nell’ultimo Comitato Centrale Tecnico-Scientifico del Ministero dell’Interno si è discusso sulla possibilità di sostituire gli estintori a polvere con gli idrici anche nei centri commerciali e/o luoghi affollati, come in alcuni paese anglosassoni dove l’utilizzo di estintori a polvere al chiuso è stato abolito già da tempo.
-
MINOR COSTO DI RICARICA -
RESIDUI MINIMI E FACILMENTE REMOVIBILI -
DUREVOLEZZA ED EFFICACIA DEL SERBATOIO IN QUANTO INOX A304
Al seguente link è possibile scaricare copia del pdf della comunicazione del Ministero.
Ogni quanto tempo vanno pulite le vasche di accumulo (riserve idriche)?
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Per i serbatoi di accumulo ed a pressione ( ad eccezione di quelli progettati e realizzati in modo da non necessitare di manutenzione per un periodo non inferiore a 10 anni) è richiesto il controllo periodico con cadenza massima triennale, in occasione del quale i serbatoi devono essere esaminati in base alle raccomandazioni del fabbricante per verificare l'eventuale presenza di corrosione, con riverniciatura e/o rinnovamento della protezione dalla corrosione, se necessario.
Gli stessi vanno drenati e puliti, se necessario (punto 20.3.5.2).
-
Per tutte le riserve idriche è richiesto il controllo periodico con cadenza massima decennale, in occasione del quale le stesse devono essere pulite ed esaminate internamente, con controllo dell'impermeabilizzazione se necessario ( punto 20.3.6).
Estintore carrellato: la valvola a sfera in quale punto deve essere posta?
Gli estintori devono essere muniti di un dispositivo di intercettazione che consenta l'interruzione temporanea della scarica.
Le forze necessarie per la manovra degli organi di azionamento e di interruzione del getto non devono avere valori maggiori di quelli fissati nel prospetti VI a temperatura fino a 60°.
In un'abitazione privata con locale caldaia, è obbligatorio installare l'estintore?
Sulle gru è obbligatorio installare l'estintore?
Su autogru, camion con braccio gru, gru a ponte nei capannoni industriali, con cabina operatore, gru a torre da cantiere con cabina operatore, occorre installare l’estintore in quanto è un luogo di lavoro e regolamentato come tale.
Il
D.M.10.03.98 nell’allegato V detta quale tipologia di attrezzatura installare:
ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI
5.1 - Classificazione degli incendi.
Ai fini del presente decreto, gli incendi sono classificati come segue:
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incendi di classe A: incendi di materiali solidi, usualmente di natura organica, che portano alla for-mazioni di braci;
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incendi di classe B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, verni-ci, oli, grassi, ecc.;
-
incendi di classe C: incendi di gas;
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incendi di classe D: incendi di sostanze metalliche.
Incendi di classe A.
L'acqua, la schiuma e la polvere sono le sostanze estinguenti più comunemente utilizzate per tali in-cendi.
Le attrezzature utilizzanti gli estinguenti citati sono estintori, naspi, idranti, od altri impianti di estin-zione ad acqua.
Incendi di classe B.
Per questo tipo di incendi gli estinguenti più comunemente utilizzati sono costituiti da schiuma, pol-vere e anidride carbonica.
Incendi di classe C.
L'intervento principale contro tali incendi è quello di bloccare il flusso di gas chiudendo la valvola di intercettazione o otturando la falla. A tale proposito si richiama il fatto che esiste il rischio di esplo-sione se un incendio di gas viene estinto prima di intercettare il flusso del gas.
Incendi di classe D.
Nessuno degli estinguenti normalmente utilizzati per gli incendi di classe A e B è idoneo per incendi di sostanze metalliche che bruciano (alluminio, magnesio, potassio, sodio). In tali incendi occorre uti-lizzare delle polveri speciali ed operare con personale particolarmente addestrato.
Incendi di impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione.
Gli estinguenti specifici per incendi di impianti elettrici sono costituiti da polveri dielettriche e da anidride carbonica.
5.2 - Estintori portatili e carrellati.
La scelta degli estintori portatili e carrellati deve essere determinata in funzione della classe di in-cendio e del livello di rischio del luogo di lavoro.
Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella I, per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati:
- il numero dei piani (non meno di un estintore a piano);
- la superficie in pianta;
- lo specifico pericolo di incendio (classe di incendio);
- la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore (non superiore a 30 m).
Per quanto attiene gli estintori carrellati, la scelta del loro tipo e numero deve essere fatta in funzione della classe di incendio, livello di rischio e del personale addetto al loro uso.
Tipo di estintore | Superficie protetta da un estintore
21 A - 113 B | 150 mq | 100 mq
34 A - 144 B | 200 mq | 150 mq | 100 mq
55 A - 233 B | 250 mq | 200 mq | 200 mq
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-
il numero dei piani (non meno di un estintore a piano); -
la superficie in pianta; -
lo specifico pericolo di incendio (classe di incendio); -
la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore (non superiore a 30 m).
Il portone scorrevole collegato alla centralina mono zona, ha bisogno di un progetto redatto da professionista abilitato?
Ogni quanto tempo bisogna aggiornare il corso Antincendio?
D’altra parte il D.lgs. 81/2008, aggiornato al D.lgs. 106/2009, recita: Art.37 9.
Quindi attualmente, in attesa delle nuove disposizioni, rimane
a discrezione del datore di lavoro individuare ogni quanto tempo effettuare i corsi di aggiornamento.
E’ vero che dal 2016 è cambiato il materiale sanitario minimo da tenere nella cassetta di pronto soccorso delle imbarcazioni da diporto?
Il 18 gennaio 2016 è entrato in vigore il Decreto del Ministero della Salute del 1° ottobre 2015, con cui è stato modificato il materiale sanitario obbligatorio per le barche che navigano oltre le 12 miglia dalla costa.
Di seguito la Tabella “D” del Decreto, relativa al materiale sanitario minimo da tenere nella cassetta di pronto soccorso delle imbarcazioni da diporto per navigazioni oltre le 12 miglia dalla costa:
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1 Flacone di Clorexidina (500 ml in soluzione al 5 %)
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1 Flacone di Acqua ossigenata (250 ml da 10 vol)
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1 Pallone di rianimazione (Ambu) per adulto
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1 Maschera di rianimazione (Ambu) per adulto
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1 Laccio emostatico
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1 Laccio emostatico Esmark o torniquette
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10 Bende garza a “T”, 12/8 orlata (altezza 10 cm)
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1 Borsa freddo istantanea
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2 Cerotti telati (10 cm)
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1 Chilogrammo di cotone idrofilo
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1 Forbice da medicazione
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1 Forbice per taglio abiti
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5 Garze sterili a “T” 12/8 a 16 strati (18x40 cm)
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5 Garze non sterili (20x20 cm)
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1 Guanto latex free (taglia L)
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10 Guanti latex free (taglia M)
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1 Scatola portarifiuti a rischio (taglienti)
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1 Sfigmomanometro
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1 Fonendoscopio
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1 Stecche immobilizzazione
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1 Manuale di pronto soccorso in italiano e le “International Medical Guide For Ships” edite da Who (sono validi anche i Manuali di Pronto soccorso in lingua italiana predisposti dal Cirm o dal Servizio Sanitario dell'armatore o della Compagnia).
Perchè è importante fare il Bump test?
Si tratta di alcuni semplici passaggi che raccomandiamo di eseguire prima di ogni utilizzo dello strumento.
Potete consultare il Manuale rapido per il Bump Test per :

Se una porta tagliafuoco è sprovvista di targhetta identificativa, può essere manutenzionata ?
Come riporta la
Norma UNI 11473-1:2013,
le porte non identificabili come resistenti al fuoco (tramite: targhetta, dichiarazione, documento di omologazione, documento commerciale che permette la rintracciabilità, progetto presentato/approvato dai Vigili del fuoco),
sono da considerare come porte non resistenti al fuoco.
Comunque la porta deve almeno essere
identificata come "resistente al fuoco" dal progetto sviluppato ai fini di certificato di prevenzione incendi (od altro criterio documentato).
Come certificare una Riserva Idrica Antincendio, ove manchi l’alimentazione della riserva idrica stessa.
Ho un
Impianto Idrico Antincendio completo di riserva idrica, ma non ho un pozzo né acquedotto, per alimentare la stessa.
La stessa precisa inoltre che
per ogni impianto è specificato un volume minimo di acqua (capacità utile).
In presenza di serbatoio di capacità completa (senza rincalzo), questo deve avere un’effettiva capacità almeno uguale al volume d’acqua minimo specificato.
Il riempimento tramite un sistema di reintegro manuale, sia che venga fatto tramite l'apertura di un rubinetto, sia che venga fatto tramite un travaso da autobotte è una condizione che a mio avviso influisce negativamente sul requisito di affidabilità e di continuità dell'alimentazione idrica antincendio, specificatamente richiesto dalla norma al punto
8.1.2.
8.1.2 Continuità
L’alimentazione idrica non deve essere soggetta a possibili condizioni di congelamento, di siccità o di allagamento, nonché qualsiasi altra condizione che potrebbe ridurre il flusso o l’effettiva portata
oppure rendere non operativa l’alimentazione.
Devono essere prese in considerazione
tutte le possibili azioni utili ad assicurare la continuità ed affidabilità dell’alimentazione idrica.
Una possibile soluzione (da valutare per ciascuna situazione ) potrebbe essere quella di avere un serbatoio/vasca di capacità maggiore di quella minima richiesta, in modo che il surplus di acqua possa coprire il consumo quotidiano dell'impianto nel periodo intercorrente tra le fasi di reintegro manuale, senza che questo intacchi la capacità utile. Il tutto condito con un buon sistema di segnalazione allarme (di tipo B) in caso di raggiungimento del minimo livello, come previsto al
punto H.2.4
Ai fini ADR, un condominio può detenere nella propria cantina una o più bombole del gas?
Lo stesso divieto vigeva sino al 2001 anche per le auto alimentate con lo stesso gas poi superato dall’installazione di sistemi di protezione che però le bombole singole non hanno.
Tutti possono effettuare operazioni di manutenzione e/o installazione di porte tagliafuoco?
Possono effettuare la manutenzione e/o installazione di porte tagliafuoco solo tecnici manutentori muniti di apposita certificazione.
Con riferimento alla legislazione di derivazione nazionale, l’
art. 26 del D. Lgs. 81/2008 afferma la necessità che l'impresa appaltatrice o i lavoratori autonomi autocertifichino il possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale, mentre l’
art. 6 della recente L. 14/2013 promuove l'autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell'attività dei soggetti che esercitano una professione, anche indipendentemente dall'adesione degli stessi ad una associazione professionale.
Quanto riportato finora attiene alla disciplina generale della certificazione dei requisiti professionali nei tecnici manutentori, ma non esaurisce tutta la regolamentazione in materia, essendo presente anche la normativa di settore. L’Unione Europea ha infatti emanato diverse
norme tecniche UNI specifiche per le porte tagliafuoco, le quali, pur essendo volontarie, costituiscono un punto di riferimento di non poco conto per l’attuazione dei principi di buona tecnica e regola dell’arte. La
UNI 11473-1, in vigore dal gennaio 2013, individua i requisiti per la erogazione del servizio di
posa in opera e manutenzione periodica di porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo, mentre la
UNI 11473-2 indica i requisiti necessari per le organizzazioni che erogano tali servizi. Infine, la
UNI 11473-3 elenca i requisiti di conoscenza, abilità e competenza che devono essere in possesso dell’installatore e del manutentore, rinviando inoltre all’
EQF ("European Qualifications Framework"), documento che individua vari livelli di qualifiche professionali.
La manutenzione delle porte tagliafuoco, deve essere fatturata senza iva con reverse charge?
L’applicazione del reverse charge riguarda gli impianti di spegnimento antincendio.
Le
porte tagliafuoco sono invece dei
dispositivi di sicurezza per limitare la diffusione di un incendio che però vanno equiparate a “infissi”.
Pertanto
non va applicato tale regime nella verifica semestrale.
Certificazione dei tecnici per effettuare il servizio di manutenzione estintori. Perché?
Detti requisiti sono identificati con la suddivisione tra compiti e attività specifiche svolte dalla figura professionale in termini di conoscenza, abilità e competenza secondo il
quadro Europeo delle qualifiche (EQF).
I requisiti sono indicati sia per consentire la valutazione dei risultati dell’apprendimento informale e non formale e sia ai fini di valutazione di conformità delle competenze.
L’antincendio è un settore che fa parte delle attività non riconosciute da apposito albo professionale.
In generale, già vent’anni fa al livello nazionale, l’Antitrust aveva evidenziato la necessità di liberalizzare il mercato professionale; la stessa Unione Europea auspicava un sempre più libero mercato che facilitasse la circolazione dei professionisti all’interno del territorio comunitario.
In entrambi i casi si era però arrivati ad affrontare un punto molto importate:
come proteggere l’utente finale dal professionista non competente e privo della necessaria informazione? Come tracciare quindi il professionista, mantenendo comunque libero il mercato?
Dopo anni di dibattiti la scelta cadde sulla certificazione che permetteva di regolamentare nella libertà.
La certificazione è in poche parole, una procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta che una persona è conforme a ben determinati requisiti.
La certificazione delle figure professionali (o delle competenze) è uno strumento primario alla base dei processi di costruzione e assicurazione della qualità ed è essenziale per i processi in cui la componente umana svolge un ruolo critico ai fini del raggiungimento di risultati ‘credibili’.
Il valore aggiunto della certificazione sta nello strumento delle verifiche che, effettuate da un ente certificatore di terza parte indipendente e, quindi, a tutela del cliente, sono finalizzate alla valutazione dei pre-requisiti del candidato, alla sorveglianza periodica e al rinnovo del certificato del professionista.
Questi concetti nel tempo sono stati fatti propri dal macro-settore dei servizi svolti da professionisti non organizzati in albi, settore che solo in Italia conta su 3 milioni di lavoratori che contribuiscono in maniera importante al PIL nazionale.
Questo settore dei servizi, in cui ritroviamo le aziende dei così detti
servizi antincendio, è un settore in costante evoluzione che deve tenere conto di quello che sono gli indirizzi dell’Unione Europea che chiede
-
regole idonee a garantire qualità dei servizi per gli utilizzatori, a fronte comunque di sufficiente flessibilità per non determinare ingiustificate limitazioni -
tutela del destinatario dei servizi.
Il tema che quindi sta divenendo sempre più caldo è quello d favorire la diffusione dell’attestazione delle competenze del singolo professionista attraverso la certificazione volontaria di qualità rilasciata da organismi accreditati.
Certificazione che diviene quindi lo strumento con il quale il COMMITTENTE si libera dalla CULPA IN VIGILANDO e precisamente:
-
può mostrare all’utente la formazione e la competenza raggiunta -
può competere in un mercato che chiede sempre più qualità delle prestazioni -
consente di adeguarsi alle norme UNI che stanno mirando il proprio lavoro alla definizione dei percorsi di certificazione che i vari operatori dell’ antincendio debbono espletare.
Il progettista in fase di asseverazione della posa in opera delle chiusure tagliafuoco può presentare nella pratica ai Vigili del Fuoco il solo MOD. DICH.POSA 2004 anzichè il MOD.DICH.PROD.2008?
Con circolare prot.n.P515/4101 sott.72/E.6 del 24 aprile 2008, il Ministero dell’Interno aggiorna la modulistica di prevenzione incendi da allegare alla domanda di sopralluogo ai fini del rilascio del C.P.I.
La lettera B, chiarisce che:
Quali novità ci sono riguardo gli estintori RINA?
Ogni 10 anni per gli estintori a Co/2, polvere e idrici - schiuma con involucro sotto pressione, deve essere effettuata da ditta autorizzata, a bordo o in officina, alla presenza dell’Organismo nave.
DITTA AUTORIZZATA:
-
soggetto ritenuto idoneo e certificato dall’Organismo nave, secondo le previsioni dell’istruzione IACS UR Z 17 o altro in caso di indisponibilità da altro Organismo riconosciuto all’Amministrazione Italiana
-
membro/i dell’equipaggio in possesso di certificato STCW78/95 Corso Antincendio avanzato, regola VI/3 nel rispetto di quanto previsto dall’ art.214 del DPR 435/91

Può essere una porta tagliafuoco riverniciata?
Ciò non risulta ammissibile per materiali combustibili e per ricoprimenti costituiti da laminati plastici, peraltro non assimilabili a vernici e/o pitture.
Quanto detto per i materiali
vale anche per le porte tagliafuoco.
Sono regolari gli estintori che hanno l’etichetta del manutentore che copre il nome del produttore?
Il punto 16 della norma tecnica UNI EN 3-7 stabilisce cosa
deve contenere la marcatura dell’estintore (etichetta). In particolare,
la parte 5 dell’etichetta deve contenere “nome e indirizzo del costruttore e/o del fornitore dell’estintore d’incendio portatile”.
Riportiamo alcuni punti fondamentali che stabiliscono chiaramente che l’etichetta dell’estintore non può essere coperta.
Paragrafo 3.1.9 della norma:
“Iscrizioni e marcature: insieme delle seguenti informazioni poste sul corpo dell’estintore: etichetta dell’estintore (per esempio vedere UNI EN 3-7)…”
Paragrafo 4.3 punto b) della norma:
“verificare che le iscrizioni e le marcature (punto 3.1.9) siano presenti e ben leggibili”
Paragrafo 4.4 punto e) della norma:
“accertarsi che le iscrizioni siano ben leggibili”
Paragrafo 6.2 della norma:
“Estintori da considerarsi fuori servizio: estintori con marcature ed iscrizioni illeggibili e non sostituibili…”
Paragrafo 9.5 della norma:
“Le marcature, contrassegni distintivi riportati dal produttore dell’estintore non devono essere rimossi o coperti. In particolare non devono essere coperte e rimosse le informazioni che identificano il produttore”
Paragrafo 4.5 della norma:
“Le anomalie riscontrate devono essere immediatamente, in caso contrario l’estintore deve essere dichiarato non idoneo, collocando sull’apparecchiatura un’etichetta “ESTINTORE FUORI SERVIZIO”; si deve informare la persona responsabile e riportare la dizione “FUORI SERVIZIO” sul cartellino di manutenzione.
Il manuale d’uso e manutenzione delle cassette antincendio deve essere esposto?
ISTRUZIONI
8.1 Istruzioni d'uso
Gli idranti a muro devono essere dotati di istruzioni d'uso complete esposte sull'idrante stesso o adiacenti ad esso.
8.2 Istruzioni di installazione e manutenzione
Deve essere reso disponibile un manuale di installazione specifico per idrante a muro. Le procedure di manutenzione devono essere come specificato nella EN 671-3.
E punto 10.4 della nuova 10779:2014
Chi deve SUI PRESIDI ANTINCENDIO segnalare le anomalie e chi le deve rimuovere?
L’azienda di manutenzione e qualsiasi persona addetta ai servizi di sorveglianza su attrezzature ed impianti antincendio, hanno l’obbligo di rilevare e rimuovere (previa accettazione da parte del Datore di Lavoro e/o da parte delle persone che hanno potere decisionale economico) qualunque causa, deficienza, danno o impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio.
Quanto sopra viene dettato dal
D.M.10.03.1998 all.VI -6.4
CONTROLLI E MANUTENZIONE SULLE MISURE DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
6.1 - Generalità.
Tutte le misure di protezione antincendio previste:
-
per garantire il sicuro utilizzo delle vie di uscita; -
per l'estinzione degli incendi; -
per la rivelazione e l'allarme in caso di incendio; devono essere oggetto di sorveglianza, controlli periodici e mantenute in efficienza.
Ai fini del presente decreto si definisce:
-
Sorveglianza: controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni. -
Controllo periodico: insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti. -
Manutenzione: operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti. -
Manutenzione ordinaria: operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie e comporta l'impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzioni di parti di modesto valore espressamente previste. -
Manutenzione straordinaria: intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione.
6.3 - Vie di uscita
Tutte quelle parti del luogo di lavoro destinate a vie di uscita, quali passaggi, corridoi, scale, devono essere sorvegliate periodicamente al fine di assicurare che siano libere da ostruzioni e da pericoli che possano comprometterne il sicuro utilizzo in caso di esodo.
Tutte le porte sulle vie di uscita devono essere regolarmente controllate per assicurare che si aprano facilmente. Ogni difetto deve essere riparato il più presto possibile ed ogni ostruzione deve essere immediatamente rimossa.
Particolare attenzione deve essere dedicata ai serramenti delle porte.
Tutte le porte resistenti al fuoco devono essere regolarmente controllate per assicurarsi che non sussistano danneggiamenti e che chiudano regolarmente. Qualora siano previsti dispositivi di autochiusura, il controllo deve assicurare che la porta ruoti liberamente e che il dispositivo di autochiusura operi effettivamente.
Le porte munite di dispositivi di chiusura automatici devono essere controllate periodicamente per assicurare che i dispositivi siano efficienti e che le porte si chiudano perfettamente. Tali porte devono essere tenute libere da ostruzioni.
La segnaletica direzionale e delle uscite deve essere oggetto di sorveglianza per assicurarne la visibilità in caso di emergenza.
Tutte le misure antincendio previste per migliorare la sicurezza delle vie di uscita, quali per esempio gli impianti di evacuazione fumo, devono essere verificati secondo le norme di buona tecnica e manutenzionati da persona competente.
6.4 - Attrezzature ed impianti di protezione antincendio.
Il datore di lavoro è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio.
Il datore di lavoro deve attuare la sorveglianza, il controllo e la manutenzione delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti.
Scopo dell'attività di sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza, danno od impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio.
L'attività di controllo periodica e la manutenzione deve essere eseguita da personale competente e qualificato.
Le Manichette antincendio devono essere sempre collegate al rubinetto?
I tecnici manutentori certificati, sollevano il committente da responsabilità per culpa in eligendo e culpa in vigilando?
In entrambi i casi si era però arrivati ad affrontare un punto molto importate: come proteggere l’utente finale dal professionista non competente e privo della necessaria informazione? Come tracciare quindi il professionista, mantenendo comunque libero il mercato?
Dopo anni di dibattiti la scelta cadde sulla certificazione che permetteva di regolamentare nella libertà.
La certificazione è in poche parole, una procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta che una persona è conforme a ben determinati requisiti.
La certificazione delle figure professionali (o delle competenze) è uno strumento primario alla base dei processi di costruzione e assicurazione della qualità ed è essenziale per i processi in cui la componente umana svolge un ruolo critico ai fini del raggiungimento di risultati ‘credibili’.
Il valore aggiunto della certificazione sta nello strumento delle verifiche che, effettuate da un ente certificatore di terza parte indipendente e, quindi, a tutela del cliente, sono finalizzate alla valutazione dei pre-requisiti del candidato, alla sorveglianza periodica e al rinnovo del certificato del professionista.
Questi concetti nel tempo sono stati fatti propri dal macro-settore dei servizi svolti da professionisti non organizzati in albi, settore che solo in Italia conta su 3 milioni di lavoratori che contribuiscono in maniera importante al PIL nazionale.
Questo settore dei servizi, in cui ritroviamo le aziende dei così detti servizi antincendio, è un settore in costante evoluzione che deve tenere conto di quello che sono gli indirizzi dell’Unione Europea che chiede
- regole idonee a garantire qualità dei servizi per gli utilizzatori, a fronte comunque di sufficiente flessibilità per non determinare ingiustificate limitazioni
- tutela del destinatario dei servizi.
Con la Direttiva Servizi 2006/123/CE (pubblicata nel dicembre 2006 e recepita dall’Italia nel 2010) l’Unione Europea ha invitato gli Stati Membri ad adottare misure di accompagnamento volte a incoraggiare i prestatori a garantire, su base volontaria, la qualità dei servizi, facendo certificare o valutare le loro attività da organismi indipendenti o accreditati.
Il tema che quindi sta divenendo sempre più caldo è quello d favorire la diffusione dell’attestazione delle competenze del singolo professionista attraverso la certificazione volontaria di qualità rilasciata da organismi accreditati.
Certificazione che diviene quindi lo strumento con il quale il professionista:
-
può mostrare all’utente la formazione e la competenza raggiunta -
può competere in un mercato che chiede sempre più qualità delle prestazioni.
-
solleva le proprie responsabilità per aver assegnato interventi di manutenzione a personale qualificato e certificato da ente terzo (non da un produttore) -
solleva le responsabilità dei collaboratori, di tutti coloro che hanno potere economico-decisionale dell’azienda
Le manichette antincendio ubicate su un capannone debbono essere manutenute dall’affittuario o dal proprietario?
Ad eccezione che sul contratto di affitto non ci sia scritto che se ne occupi il proprietario, la manutenzione delle attrezzature antincendio sono a carico del responsabile dell’attività
(Datore di Lavoro aziendale).
Quali sono, per una porta tagliafuoco, gli accessori obbligatori e quali facoltativi?
Gli estintori a CO2 debbono avere l’ogiva di colore grigio?
Un'azienda che ha un tecnico certificato FGAS, entro quanto tempo deve certificare l'azienda stessa?
Su un apparecchio in tensione non frazionabile, esiste un voltaggio massimo che definisca con quale tipologia di estintore intervenire?
UNA PORTA RESISTENTE AL FUOCO, non corredata di certificato di prova, è a norma?? Può essere sottoposta ad operazioni di manutenzione periodica in conformità alla nuova norma UNI 11473-1:2013?
-
Atto di omologazione del prototipo -
Dichiarazione di conformità del prototipo omologato -
Atto di estenzione dell’omologazione per le porte aventi dimensioni diverse dal prototipo omologato -
Libretto di installazione uso e manutenzione con i relativi disegni applicativi
L'estintore automatico deve essere corredato da dichiarazione di conformità?
-
D.M.10.03.1998 -
D.lgs.81 -
E per buon senso, UNI 9994-1:2013 pur non essendo essendo un estintore
I raccordi devono avere la marcatura?
Una manichetta UNI 45 completamente priva di qualsiasi riferimento normativo, è da rendere FUORI SERVIZIO?
Quando una manichetta UNI 45 è da rendere fuori servizio
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riferimento della norma -
nome del costruttore -
diametro nominale -
lunghezza -
anno di costruzione
-
nome e/o marchio del fabbricante -
numero e data della norma europea -
il diametro interno -
la pressione massima di esercizio in Mpa (bar) -
trimestre ed anno di fabbricazione -
temperatura di prova se minore di -20° C (vedere punto 6.4) -
il numero di approvazione e l’ente certificatore o il suo riferimento, dove applicabile
Tutte le manichette 45 prodotte dopo il 1989 debbono essere marcate, anche se con requisiti diversi in base all’anno di produzione. Dopo il 1989 o dopo il 2007.
Tutte le manichette 70 prodotte dopo il 1989 debbono essere marcate in base ai requisiti della norma UNI 9487 di cui sopra.

Una manichetta UNI 45 da mt. 15 è da considerarsi FUORI NORMA?
Lunghezza massima: La lunghezza elementare di tubazione non deve essere maggiore di 20 m, tranne nei casi in cui, per alcune applicazioni specifiche, i regolamenti permettono lunghezze maggiori.
Le bombole in acciaio senza saldatura, in fase di revisione periodica, debbono essere marcate?
Il corpo della bombola a CO2 ad uso alimentare, deve avere uno specifico colore RAL??
A quale altezza deve essere posizionato l'estintore secondo la norma?
Il D.M. 10 marzo 98 - punto 5.4 – recita che “
Gli estintori portatili devono essere ubicati preferibilmente lungo le vie di uscita, in prossimità delle uscite e fissati a muro. In ogni caso, l'installazione di mezzi di spegnimento di tipo manuale deve essere evidenziata con apposita segnaletica”.
Il posizionamento a muro dell’estintore portatile deve essere valutato a seconda e del tipo di estintore e delle condizioni del muro.
E' obbligatorio installare la sella salva manichetta?
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tipo 1: rullo rotante; -
tipo 2: sella con tubazione avvolta in doppio; -
tipo 3: contenitore con la tubazione faldata a zig-zag (tipo americano).

Ho un hotel con 100 posti letto. È sufficiente per la squadra di emergenza svolgere i corsi a medio rischio d'incendio?
N° POSTI LETTO:
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fino a 99 posti letto: corso Medio Rischio 8 ore
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da 100 a 199 posti letto: corso Medio Rischio 8 Ore con esame finale presso i Vigili del Fuoco
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da 200 posti letto in poi: corso Alto Rischio 16 Ore con esame finale presso i Vigili del Fuoco
Gli idranti soprasuolo debbono essere corredati di cassetta e manichetta obbligatoriamente?
Per ciascun idrante deve essere prevista, secondo le necessità di utilizzo,
una o più tubazioni flessibili di DN 70 conformi alla UNI 9487 complete di raccordi UNI 804,
lancia di erogazione e con le chiavi di manovra indispensabili all’uso dell’idrante stesso.
Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti, in apposite cassette di contenimento dotate di sella di sostegno, o conservate in una o più postazioni accessibili in sicurezza anche in caso d’incendio ed adeguatamente individuate da
In una autorimessa con 25 garage ed 8 cantine, ci sono due uscite di emergenza, hanno l'obbligo di sostituire i maniglioni non essendo marcati CE?
Il collaudo delle bombole installate su un impianto, si considera da effettuare tenendo presente la data punzonata sulla bombola o dalla data del certificato di corretta installazione?
La dichiarazione di conformità dell'impianto a gas inerte e il D.M. 16.01.2001
Se io oggi realizzo un impianto a gas inerte con
bombole del 2005 con collaudo decennale,
oggi prepara la dichiarazione di conformità, ma le bombole le dovrò collaudare nel 2015.
Se modifico un impianto esistente devo cambiare tutte le cassette non marcate?
Si, solo però nel caso in cui le modifiche interessano oltre il 50% della dimensione originaria dell'impianto.
A partire dal 2004 i sistemi fissi di estinzione incendi, naspi antincendio con tubazioni semirigide e idranti a muro con tubazioni flessibili,
hanno l'obbligo della marcatura CE.
Quali estintori devono essere posizionati in corrispondenza dei depositi di GPL?
Il posizionamento degli estintori nei depositi di gpl secondo il D.M. 14/05/2004
"
Titolo V - MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI
15. Estintori
Quali estintori devono essere posizionati in corrispondenza dei depositi di gasolio?
"9. Estintori. In prossimità del contenitore-distributore, devono essere tenuti
almeno due estintori portatili aventi carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 21A-89B-C e un estintore carrellato avente carica nominale non minore di 30 kg e capacità estinguente non inferiore a B3."
E' obbligatorio sostituire le lance in rame?
La lancia in rame deve essere sostituita in quanto la norma UNI 8478 che regolamentava la costruzione della lancia in rame è stata ritirata.
La norma UNI 10779 che regolamenta le reti idranti, progettazione, installazione ed esercizio, al punto 3.11 detta: "Lancia erogatrice: Dispositivo provvisto di un bocchello di sezione unificata e di un attacco unificato, di collegamento alla tubazione, dotato di valvola che permette di regolare e dirigere il getto d'acqua". La lancia in rame in base al punto 3.11 non è una lancia antincendio.