04 Marzo 2022
In vista della Giornata internazionale dell’8 marzo, è online sul sito dell’Inail il nuovo Dossier donne 2022, che analizza l’andamento al femminile di infortuni sul lavoro e malattie professionali attraverso il confronto tra i dati mensili provvisori del 2020 e 2021, rilevati al 31 dicembre di ciascun anno, e quelli consolidati del quinquennio 2016-2020, rilevati alla data dello scorso 31 ottobre.
Nel 2020 l’incidenza sul totale in aumento di sette punti percentuali
Dal documento, elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, emerge che l’incidenza degli infortuni al femminile rispetto al totale tra il 2016 e il 2019 è rimasta pressoché costante e pari mediamente al 36%, mentre nel 2020 è salita di ben sette punti percentuali fino al 43%, complice anche il maggior numero di contagi sul lavoro da Covid-19 delle donne rispetto agli uomini. Su 211.390 infezioni di origine professionale denunciate dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 31 gennaio, infatti, ben 144.353, pari a poco meno di 7 contagi su 10, riguardano le lavoratrici.
Le principali patologie che colpiscono le donne
Significative differenze di genere emergono anche dall’analisi delle malattie professionali. Se nel 2020 a colpire i lavoratori nel complesso sono state soprattutto le patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo e quelle del sistema nervoso, pari all’80% del totale delle denunce, queste malattie rappresentano il 76% delle denunce dei lavoratori ma ben il 91% di quelle delle lavoratrici (circa 11mila delle 12mila denunce femminili complessive).
Fra le patologie del sistema osteomuscolare, in particolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli (circa il 92%) e, fra quelle del sistema nervoso, la quasi totalità è rappresentata dalla sindrome del tunnel carpale.
I primi dati del 2021
Il nuovo Dossier donne dell’Inail si sofferma anche sui primi dati, ancora provvisori, del 2021, da cui emerge un decremento del 14,2% (da 233.731 a 200.557) rispetto all’anno precedente degli infortuni delle lavoratrici denunciati all’Istituto, a fronte di un aumento del 10,6% (da 320.609 a 354.679) di quelli maschili. I casi mortali sono stati nel complesso 1.221, 49 in meno rispetto ai 1.270 denunciati nel 2020 (-3,9%). Questo calo riguarda sia la componente maschile, i cui decessi denunciati sono stati 37 in meno, da 1.132 a 1.095, sia quella femminile, che ha fatto registrare 12 casi mortali in meno, da 138 a 126.
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